CONDIVIDI LA NOTIZIA
11/04/2021 - Il cluster scoppiato in Nazionale crea polemiche e merita approfondimenti. Sono ben 25 le persone contagiate, 8 delle quali calciatori (Bonucci, Bernardeschi, Grifo, Verratti, Florenzi, Sirigu, Cragno, Pessina) e c'è un filo di preoccupazione per il ricovero di Daniele De Rossi a seguito di una polmonite da Covid (anche se le sue condizioni sono definite "buone"). Ecco perchè la FIGC ha capito che qualcosa non ha funzionato. Per questo motivo ha cominciato ad interrogarsi anche in vista dei prossimi impegni, al fine di evitare che si ripeta una brutta situazione. Tra settembre e novembre 2020 l'Italia ha messo insieme una trentina di giorni di lavoro, con 8 partite di cui 3 all'estero, eppure non ci sono stati contagi. Ora con gli stessi protocolli è scoppiato il focolaio. Secondo il quotidiano è possibile che ci sia stato un comportamento a rischio a Parma. Il primo sarebbe stato il segretario Cozzi. Dopo di lui, martedì, altri due casi: Lombardo e Salsano. Il giorno dopo, il direttore commerciale Valentini, Battara, ma soprattutto Daniele De Rossi e Gianluca Vialli. Il cluster, scrive Il Messaggero, è nato probabilmente al ristorante: tutti coloro che erano seduti a tavola con lo staff di Mancini sono risultati poi positivi (tranne lo stesso ct, che aveva già avuto il Covid, e il presidente federale Gravina). E ora il tempo di incubazione del Covid, soprattutto della variante inglese ormai prevalente, non fa dormire tranquilli i club di Serie A.
In chiave Napoli almeno una buona notizia c'è: i giocatori Lorenzo Insigne, Giovanni di Lorenzo ed Alex Meret si sono sottoposti, più del resto del gruppo squadra, a tanti tamponi. Fortunatamente tutto è andato per il meglio ed i calciatori azzurri non hanno contratto il Covid-19. E' passato ormai tempo a sufficienza, quindi si può affermarlo con certezza, come fa il Corriere dello Sport: scampato pericolo per i tre partenopei della Nazionale. |