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25/05/2021 - Raggiunto da Sky, fermo dopo l’avventura col Torino, Walter Mazzarri si racconta e ripercorre anzitutto gli anni stupendi di Napoli: “Il calcio è sempre nei miei pensieri, ogni tanto però fa bene staccare e studiare, guardare i campionati stranieri e il nostro. Sono nel calcio da tutta la mia vita, sono l’allenatore più longevo dell’era De Laurentiis. Ci furono anche le lacrime, sono stati quattro anni pazzeschi, esaltanti, a livello sportivo e per far sì che la società crescesse. Abbiamo ottenuto dei risultati sportivi eclatanti, la Champions fu una cavalcata incredibile: nessuno pensava che potessimo fare quello che abbiamo fatto”.
Il rapporto con Edinson Cavani.
“Io ho il difetto o il pregio che dopo un po’ che i giocatori mi conoscono si attaccano a me. Cavani era molto giovane, c’era chi diceva che fosse addirittura un’ala. Abbiamo lavorato su di lui, è un ragazzo stupendo e un professionista esemplare, so che riconosce anche ora dopo tanti anni che l’abbiamo aiutato a diventare un campione. Il Napoli dopo le plusvalenze fatte con lui e Lavezzi si è potuto permettere Higuain, Reina, Callejon: è stata brava la società, merito del presidente che è una persona intelligente”.
È criticato per il gioco troppo difensivo.
“Cosa vuol dire essere difensivista? A me non piace prendere gol, sì, ma mi piace anche farne tanti”. |